Le erbe officinali e i terapeuti popolari

De örzngreiser unt de veslars

“Fiori, erbe spontanee e orti

La profonda conoscenza del territorio non riguardava solo le specie legnose da utilizzare per la varie lavorazioni, ma anche le erbe spontanee. La vallata di Sauris e la montagna friulana in generale hanno una grandissima varietà di specie floreali, molte delle quali possono avere un utilizzo officinale e alimentare. Tra le erbe più utilizzate a scopo terapeutico ci sono quelle spontanee che si trovano soprattutto nella zona dei pascoli e delle malghe, come l’arnica (schneapergar), la genziana maggiore (einzeburze), l’imperatoria (masterburze), o nei prati vicino ai centri abitati, come il cumino dei prati (khime), la piantaggine (vedrach), l’achillea millefoglie (okharplueme), l’eufrasia (agnplueme), l’origano selvatico (mölgemuet), e quelle coltivate negli orti saurani, come la camomilla (kamila), la calendula (ringlroase), la malva, accanto alle erbe aromatiche (menta / minze, salvia, erba cipollina / schnitlach).

La conoscenza, la raccolta e l’utilizzo di queste erbe erano abbastanza diffusi nelle famiglie, ma a Sauris/Zahre hanno operato alcune figure di terapeuti e botanici popolari, capaci di curare sia gli animali che le persone, in tempi in cui non c’era ancora il medico condotto. Tra di essi si ricordano, ad esempio, Pietro Schneider Klendar, noto anche come Pieri Muini (1862-1942) e Amadio Polentarutti.